Informazioni e luoghi d'interesse
La città sorge su un promontorio a forma di triangolo al centro del Lago Maggiore che segna l’estremità settentrionale del golfo Borromeo, in cui sfocia il Toce. Sulla sponda sud-occidentale sorgono gli abitati di Pallanza e Suna, verso est, separato dal corso del torrente San Bernardino, si trova l’abitato di Intra, mentre a nord si trova la frazione di Trobaso. Nella fascia collinare sorgono le frazioni di Zoverallo, Antoliva e Biganzolo mentre sul Monte Rosso si trova la frazione di Cavandone.
STORIA
Il territorio fu abitato fin dall’epoca preistorica.
Nell’XI secolo Pallanza e Intra furono di proprietà prima dei vescovi di Novara, poi dei conti di Pombia e quindi della famiglia da Castello.
Verso la fine del XIV secolo i territori del lago entrarono a far parte del Ducato di Milano e vengono spezzettati in vari feudi, di cui i Borromeo ottennero la gran parte, comunque Pallanza si mantenne esente dalla giurisdizione feudale fino al 1620.
Nel 1714, con la Pace di Rastatt, i territori del lago passano sotto gli Asburgo e nel 1743 tutta la sponda occidentale del lago Maggiore viene ceduta ai Savoia. Nel 1751 viene creata la provincia dell’Alto Novarese con Pallanza come capoluogo.
Già nel XVIII secolo cominciano a mostrarsi i primi segni della futura industrializzazione con l’apertura, nel 1808, della prima filatura meccanica, a cui seguirono altre fabbriche di filatura, tessitura, tintoria, cartiere e cappellifici.
Nella seconda metà del XIX secolo inizia la costruzione di ville sul promontorio panoramico della Castagnola, che si protende nel lago tra Intra e Pallanza, successivamente alla costruzione della strada costiera nel 1840.
Il comune di Verbania nacque il 4 aprile 1939, per volontà di Benito Mussolini, dall’unione dei comuni di Intra e Pallanza, e divenne capoluogo di provincia nel 1992 assumendo il titolo di città a partire dal 2007. Il nome fu creato all’atto della creazione del comune derivandolo da Verbanis, il nome latino del lago Maggiore.
LUOGHI D’INTERESSE
- ORATORIO DI SAN REMIGIO: dichiarato monumento nazionale nel 1908 è un oratorio in stile romanico situato in cima al promontorio della Castagnola che risale alla prima metà dell’XI secolo e XII secolo. A questo, nel XIV secolo, è stato aggiunto un portico.
- CHIESA DI MADONNA DI CAMPAGNA: riconosciuta monumento nazionale, è una chiesa in stile rinascimentale progettata nella prima metà del XVI secolo in luogo di un preesistente edificio romanico, di cui è rimasto solo il campanile.
- BASILICA DI SAN VITTORE: situata nel centro storico, è stata costruita nello stesso luogo in cui esisteva un’antichissima chiesa cristiana del V secolo. Ha assunto la funzione di chiesa principale della città dalla proclamazione di san Vittore come patrono di Verbania nel 1992.
- CHIESA COLLEGIATA DI SAN LEONARDO: situata sul lungolago di Pallanza, è stata costruita tra il 1535 e il 1590. Il campanile venne edificato a più riprese (la prima parte risale al XVI secolo, la parte terminale venne costruita nel 1689).
- CHIESA PARROCCHIALE DI SANTO STEFANO: situata nel rione di Villa a Pallanza, è stata costruita nella seconda metà del XII secolo e rifatta parzialmente nel XVII secolo. Al suo interno è conservata l’Ara delle Matrone, un cippo romano in marmo di Candoglia risalente alla prima metà del I secolo riportante una scena di sacrificio sovrastata da un’epigrafe.
- ORATORIO DEI SS FABIANO E SEBASTIANO: situata di fronte al lungolago di Suna, risale al XII secolo e ristrutturata ed ampliata nel XVII e XVIII secolo aggiungendo il portico e la scalinata che sale dal lago fino alla chiesa.
- CHIESA EVANGELICA METODISTA: situata nel centro storico di Intra, inaugurata nel 1892, si nota il suo campanile che è punto di riferimento per chi entra a Intra sia dalla strada che dal lago.
- PALAZZO VIANI DUGNANI: palazzo in stile barocco fatto costruire nel XVI secolo dalla famiglia Viani che ad oggi ospita il MUSEO DEL PAESAGGIO.
- MUSEO DEL PAESAGGIO: nato come museo storico artistico del Verbano e delle Valli adiacenti, viene ufficialmente inaugurato nel 1909, per poi cambiare se de e nome nel 1914. Tra le prime iniziative c’è la Galleria d’arte del Paesaggio, destinata a ospitare vedute del territorio realizzate da artisti ottocenteschi e contemporanei.
Dopo un periodo di crisi che segue alla morte del fondatore, l’attività del museo riacquista vigore verso la fine degli anni Trenta dopo la morte di Paolo Troubetzkoy in quanto i suoi eredi donarono al Museo tutte le opere conservate nello studio parigino e in quello di Suna.
Con il passare del tempo le collezioni seguitano ad arricchirsi. Nel 1961 giungono al Museo i materiali archeologici scavati a Ornavasso nell’ultimo decennio dell’Ottocento.
Dopo la morte di Elide Ceretti il complesso della sua abitazione viene lasciato al Museo perché diventi uno spazio didattico, diventa quindi la sede del Museo destinata agli eventi espositivi legati al contemporaneo, alle residenze d’artista e a diverse attività laboratoriali e di sperimentazione e ricerca artistica.
La parte dedicata alla pittura ospita alcuni affreschi risalenti al XV secolo e dipinti dal XV al XX secolo, la maggior parte di origine lombarda o piemontese compresi tra tardo XVIII secolo e il tardo XIX secolo.
Nella sezione scultura occupa una posizione di rilievo la raccolta di 342 opere di Troubetzkoy, tra lavori preparatori in gesso e sculture di marmo, bronzo, cera e terra cruda.
In contemporanea all’organizzazione di alcuni importanti eventi espositivi, prende avvio l’istituzione di una sezione fotografica, tesa a raccogliere documentazione in grado di illustrare il territorio del Verbano nelle trasformazioni subite dal suo paesaggio e nella vita dei suoi abitanti.
A partire dal 1982 il Museo inizia quindi a raccogliere materiale sia professionale sia amatoriale. La collezione è stata incrementata sino agli anni Novanta e ad oggi il fondo è costituito da circa 15.000 unità. Le fotografie coprono un arco temporale che va dalla metà del XIX secolo fino agli anni Novanta del Novecento. Nella varietà dei soggetti, si possono identificare diversi nuclei tematici: eventi di storia locale (guerra, scuola, feste, sport, forme devozionali), paesaggio del Verbano, patrimonio artistico locale e nazionale, immagini che documentano i precedenti allestimenti e le opere del Museo, ritratti fotografici di personaggi celebri o di personalità locali, fotografie di famiglia.
Il museo comprende una sezione staccata di archeologia presso il municipio del comune di Ornavasso nella quale sono conservati i reperti rinvenuti nel corso degli scavi che portarono alla luce due necropoli appartenenti ai Leponzi nel comune di Ornavasso. Un primo gruppo di tombe risalenti al II-I secolo a.C. e un secondo gruppo comprendenti 165 tombe risalenti al I secolo a.C.-I secolo d.C.
I reperti conservati comprendono ornamenti femminili in oro, argento e pasta vitrea e spade celtiche in ferro, punte di lancia e giavellotti, oggetti di uso quotidiano e vasellame in bronzo di produzione etrusca.
- PALAZZO DI CITTA’: sede istituzionale del Comune, palazzo ottocentesco con un notevole porticato.
- VILLA GIULIA: di proprietà del comune vi si svolgono rappresentazioni, mostre e convegni, con giardino aperto al pubblico che si affaccia sul lago.
- VILLA SAN REMIGIO: in stile barocco napoletano, con parco annesso, di proprietà della Regione Piemonte, ospita uffici regionali.
- VILLA RUSCONI-CLERICI: l’antica dimora di Stefano Türr, militare e politico ungherese noto in Italia per la grande parte avuta nella campagna dei Cacciatori delle Alpi e nella spedizione dei Mille.
- ISTITUTO DI RICERCA SULLE ACQUE: sito in Pallanza, vi si svolgono attività di ricerca nei settori della gestione e protezione delle risorse idriche e nello sviluppo di metodologie e tecnologie per la potabilizzazione dell’acqua e la depurazione.
- TEATRO IL MAGGIORE: inaugurato il 12 giugno 2016, situato sulla riva del Lago Maggiore, è nato dalla volontà dell’architetto di creare un’opera d’arte che rimanesse impressa nella mente dei visitatori. Posto in posizione panoramica, Il Maggiore dialoga armoniosamente con la città e il paesaggio circostante.
La struttura colpisce per le sue forme uniche. Il complesso è costituito da quattro volumi, con rivestimento in zinco al titanio, evocando i sassi posati sulle rive lacustri e del fiume attiguo. Questi sono disposti uno a ridosso dell’altro, affacciandosi direttamente sul lago e sulla grande Arena esterna, utilizzata durante la bella stagione per concerti, spettacoli e proiezioni, che può accogliere fino a 1600 persone.
All’interno la struttura, oltre ad offrire una sala teatrale con più di 500 posti, altre sale minori e un capiente foyer, si caratterizza per l’adattabilità dei suoi spazi. Attraverso una serie di movimentazioni è possibile raccordare il foyer con il teatro creando una sala per oltre 900 ospiti. Grazie alla medesima tecnologia il proscenio del palco può abbassarsi formando un’ampia fossa orchestrale.
- MUSEO LA CASA DEL LAGO: è un museo interattivo che propone di abitare l’ecosistema lago attraverso visite guidate e laboratori didattici a carattere scientifico, artistico, tecnologico e culturale, le cui attività strutturate per fasce d'età e per categorie di interlocutori sono rivolte a tutte le scuole, ai turisti e a chi abita sulle sponde lacustri.
La Casa del Lago si propone di essere un luogo dove ascoltare narrazioni, vedere oggetti e fare esperimenti che hanno a che fare con l’acqua dolce e i suoi abitanti, di qualsiasi specie e dimensioni siano.
Sale multimediale: un percorso stupefacente tra suoni, immagini e contesti suggestivi per scoprire il lago sopra, sotto e oltre il livello delle sue acque. Vi sono due sale, la prima è un diorama dell’ecosistema canneto mentre la seconda è un’immersione nelle profondità lacustri in cui, restando sdraiati si potranno ammirare i numerosi abitanti che popolano le acque o le suggestioni create da giochi di luci e ombre.
Sale espositive: gli oggetti per la pesca si raccontano attraverso la voce registrata dei bambini. Si possono osservare strumenti utilizzati per pescare e per la fabbricazione delle imbarcazioni.
- GIARDINI BOTANICI DI VILLA TARANTO: situati tra Pallanza e Intra, realizzati nel 1931 con il progetto di realizzare un giardino all’inglese in terra italiana. Vennero importate da tutto il mondo decine di esemplari botanici, fino al completamento dei lavori nel 1940. Attualmente i giardini comprendono esemplari di circa 1.000 piante e circa 20.000 varietà e specie di interesse botanico.
Erbario: nello splendido edificio di gusto eclettico dell’ex portineria dei Giardini Botanici, sono esposti preziosi e delicati “quadri naturali”. L’erbario comprende 43 teche nelle quali è possibile ammirare specie di flora spontanea del regno unito raccolte e classificate.
Viale d’ingresso: straordinaria sequenza compatta di rari esemplari di conifere provenienti da tutto il mondo.
Fontana dei putti: così chiamata per le sculture che l’adornano. In primavera è contornata da fioriture multicolore tra le quali si ammirano le viole Cornuta e le primule Obconica. D’estate la stessa fontana è avvolta dalle gigantesche foglie della Colocasia antiquorum chiamata “orecchia d’elefante”.
Labirinto delle Dalie: dall’estate all’autunno affascina ed incanta i visitatori con lo spettacolo di oltre 1700 piante in fioritura. Tra le 350 varietà spiccano le decorative a fiore grande, le pompons, i cui capolini sferici a nido d’ape non raggiungono i 5mm di diametro e l’appariscente Emery Paul dall’intenso colore rosso granata.
Serra Victoria e Giardino Verticale: Victoria Cruziana, originaria del Paraguay è tra le piante tropicali e subtropicali coltivata in serra. L’enorme ninfea equatoriale è la regina delle piante acquatiche ed è visibile al pubblico da giugno ad ottobre inoltrato. Le sue foglie sfiorano i due metri di diametro e possono sopportare il peso di circa 10kg. Sullo sfondo della serra è possibile ammirare il Giardino Verticale, una struttura ricoperta da essenze vegetali che sono fatte radicare su pannelli di materiale fibroso.
Mausoleo: costruito nel 1965, mirabili le vetrate policrome che raffigurano fiori e nel centro l’immagine di Sant’Antonio da Padova, cui è dedicata la cappella.
Valletta: artificialmente scavata nel 1935 e sovrastata da un ponticello lungo 35 metri, con arcata unica. L’arredo vegetale, oltre a ginestre arboree, cascate di Cotoneaster horizontalis e molto altro, comprende anche la Davidia involucrata, pittorescamente detta “l’Albero dei fazzoletti”.
Villa: lo stile è ispirato ad architetture della Normandia. Il soffice prato all’inglese antistante è rallegrato da una zampillante fontana.
Giardini terrazzati: cascatelle e giochi d’acqua si alternano ad aiuole di piante annuali, creando un incantevole avvicendamento di forme e di colori.
Fior di loto: un sinuoso bacino ospita il Nelumbo nucifera, il fior di loto, dai carnosi e profumati petali di color rosa sfumato. Fiore sacro ai buddisti e simbolo dell’India, le sue foglie di circa 50/60cm, sono impermeabili all’acqua e innalzandosi di oltre un metro e mezzo svettano in una vasca ovoidale.
- RISERVA NATURALE DI FONDOTOCE: riserva naturale protetta lungo la sponda del Lago Maggiore e il tratto terminale del fiume Toce, zona fortemente urbanizzata all’interno della quale l’area protetta si configura come l’ultimo baluardo di zona umida. Tali peculiarità rendono ancora più prezioso questo ambiente, caratterizzato da un alto grado di biodiversità rispecchiato nelle diverse classi animali che lo frequentano. Si va infatti dai rettili (tartaruga palustre, biscia d’acqua, biacco, ramarro, orbettino), agli anfibi (rana verde, tritone crestato), ai mammiferi (volpi, tassi, faine, donnole), per arrivare alle numerosissime specie diverse di insetti.
Ambiente naturale: nella riserva naturale è il canneto l’ambiente più rappresentato, costituito quasi essenzialmente dalla cannuccia di palude e offre un ecosistema ideale per la riproduzione di numerosi pesci di lago (carpa, luccio, tinca) e per la nidificazione e lo svernamento di un centinaio di specie volatili.
Per quanto riguarda la flora ad oggi sono state censite circa 240 specie, tra cui varie tipologie di salice, due rare felci e una ricca vegetazione acquatica. Appartiene a quest’ultimo gruppo una castagna d’acqua che è possibile incontrare solo in questa zona.
Visita: per favorire l’avvicinamento dei visitatori ai luoghi più nascosti e suggestivi della riserva e per facilitare l’osservazione dei suoi abitanti è stato creato un facile sentiero pianeggiante, percorribile in circa un’ora.
- PARCO DELLA MEMORIA E DELLA PACE: sorge nel luogo dove il 20 giugno 1944 i nazisti fucilarono 43 partigiani, molti dei quali erano prigionieri provenienti dal rastrellamento della Val Grande.
Un’alta croce, quale simbolo del sacrificio, domina il luogo quasi a protezione del lungo muro che reca incisi oltre 1200 nomi di partigiani caduti.
Davanti alla croce è collocata un’urna di granito che contiene ceneri umane provenienti dal campo di sterminio di Mauthausen.
- FATTORIA DEL TOCE: è una Fattoria Didattica con parco fondata nel 2002 che può essere semplicemente visitata oppure si può partecipare a laboratori, da soli o in famiglia.
Qui è possibile passeggiare attraverso numerose varietà di piante tipiche del Verbano come camelie, azalee, rododendri ma anche aceri, ulivi secolari e incontrare innumerevoli animali, in particolare da fattoria. Viene visitata ogni anno da scuole, gruppi, famiglie, esperti del settore o dai turisti, chiunque voglia passeggiare osservando tante tipologie diverse di piante e animali ospitati in accoglienti ricoveri, numerose razze avicole e le 43 razze di conigli presenti all’albo nazionale.
- TOCE PARK: immerso nel verde sulle rive del fiume Toce, si trovano cavalli e pony con cui poter dedicare del tempo e fare divertenti e rilassanti passeggiate in calesse e carrozza. Inoltre, nei circuiti per auto e quad 100% elettrici, si può scatenare l’adrenalina in perfetto stile green.