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Stresa

 

Informazioni e luoghi d'interesse

Grazie alla sua posizione sulla costa occidentale del Golfo Borromeo e all’elegante lungolago ospitante lussuosi alberghi e dimore storiche, Stresa è una celebre stazione turistica lacustre.
Il territorio di Stresa è suddiviso in quattro parti: 
- la parte costiera, affacciata sul lago Maggiore, comprende il nucleo storico di Stresa e la frazione di Carciano;
- la parte insulare comprende tre delle isole Borromee (Madre, Bella, Pescatori);
- la parte collinare comprende una serie di frazioni a dominio del lago Maggiore (Levo, Binda, Campino, Passera, Someraro, Vedasco, Brisino e Magognino);
- la parte montana comprende la frequentata stazione sciistica del Mottarone, gli alpeggi sottostanti al versante est della montagna e il Giardino botanico Alpinia.

 

 

LUOGHI D’INTERESSE
 

- CHIESA DEI SANTI AMBROGIO E THEODULO: eretta nel 1790 in stile neoclassico.
 

- COLLEGIO ROSMINI: edificato nella seconda metà dell’Ottocento. La chiesa neoclassica del S. Crocifisso ospita le tombe del filosofo e teologo Antonio Rosmini e del poeta Clemente Rebora.
 

- PALAZZO BOLONGARO: risalente alla fine del ‘700 è sede del Centro internazionale di studi rosminiani dal 1966 ed offre ai visitatori un patrimonio culturale, storico ed artistico legato alla persona di Antonio Rosmini.
 

- STELE PREROMANICHE: a Levo nel 1877, durante la costruzione di un edificio, sono state rinvenute alcune tombe con corredo fittile-ornamentale e cinque lastre tombali in caratteri Leponzio-Liguri e latini. Tre di queste stele, datate al I secolo a.C., si possono ammirare nell’ORATORIO DEI SS. GIACOMO E FILIPPO.
 

- VILLA PALLAVICINO: costruita come residenza privata nel 1855, nel 1862 passò alla famiglia Pallavicino che ampliò la tenuta trasformandola in una villa ottocentesca in stile neoclassico; i discendenti della famiglia decisero di trasformare il giardino in un MUSEO FAUNISTICO aperto al pubblico; inizialmente la fauna era autoctona, successivamente si arrivò ad avere un complesso zoologico molto variegato con animali provenienti da ogni angolo del mondo.
 

- PARCO PALLAVICINO: è famoso soprattutto per le oltre 50 specie che qui abitano, tra mammiferi e volatili. Molti degli animali si trovavano già qui quando la gestione del parco è passata ai Borromeo, come le zebre, i canguri, i coati, la gru antigone e i fenicotteri. Qualcuno si è aggiunto dopo, come le capre orobiche, la mula “Bellavista”, gli alpaca, gli asini, i furetti, le galline di Polverara, e altri sono stati recuperati dal veterinario responsabile per la fauna del Parco e referente per il recupero di animali selvatici.
La fattoria: qui caprette tibetane e saltasasso, pecore, lama, alpaca e daini vivono liberi, alla ricerca di una carezza dei visitatori. Un’area fortemente voluta per rendere possibile un incontro vero, giocoso ma anche educativo nel rispetto e nella fiducia tra essere umano ed essere animale.
 

- GIARDINO BOTANICO ALPINIA: situato ad Alpino, una frazione del Comune di Stresa ad un’altitudine di 800 metri, si affaccia su una bellissima vista panoramica sul Lago Maggiore. Questo splendido balcone è dotato di una Capanna Belvedere, dove ci si può sedere e riposare sulle comode panchine assaporando l’incantevole vista.
Il percorso di Alpinia è circolare, i due sentieri iniziali si congiungono: a sinistra si passa prima per il bosco, mentre a destra dal giardino principale fiorito si accede direttamente alla vista panoramica.
Durante il percorso, a metà Giardino, si trova una sorgente di acqua naturale proveniente dalla vetta del Mottarone, un’acqua purissima e rinfrescante nei mesi estivi.
Questo giardino offre più di 700 specie diverse di piante, la maggior parte sono alpine, ma è possibile trovare specie provenienti anche dall’Oriente e dall’America.
Il fiore simbolo di Alpinia è la Genziana, fiore alpino dal caratteristico colore blu violaceo, un piccolo fiore a campana raro e meraviglioso.
 

- MUSEO DELL’OMBRELLO e DEL PARASOLE: situato a Gignese, località posta a metà strada tra Stresa e il Mottarone (1491 mslm).
Il museo si trova in un edificio su due piani riproducente la sagoma di tre ombrelli affiancati ed accoglie circa 1500 pezzi tra impugnature, bastoni, ombrelli e parasole e racconta l’evoluzione delle mode che hanno influenzato dall’800 a oggi lo stile di questi accessori.
Comprende anche pezzi storici, ombrelli appartenuti a pittori, cardinali, nonché il parasole della Regina Margherita, la cui famiglia era solita villeggiare a Stresa. Nel settore del Museo dedicato alla vita degli Ombrellai è possibile ammirare i rudimentali attrezzi delle antiche botteghe, in un viaggio di memorie attraverso i volti, gli strumenti, i luoghi di lavoro che hanno caratterizzato la produzione di ombrelli. Un itinerario storico ricco di immagini, di testimonianze e curiosità di un lavoro antico che gli ombrellai nati nel Vergante hanno saputo far conoscere ed apprezzare in tutto il mondo.
Le razionali vetrine ospitano circa 200 esemplari, quelli che più precisamente consentono al visitatore di seguire l’evoluzione dei tipi e delle mode dai primi anni del ‘900 fino ai nostri giorni.
Al piano terreno sono visibili vari materiali di copertura, così come le stecche e i fusti di legno e metallo e quelle realizzate con materiali preziosi, con avorio, smalti dipinti a mano o madreperla.
Al piano superiore del Museo è possibile vedere foto di moda e documenti storici che descrivono l’uso del parasole, degli ombrelli e tutto quanto riguarda il commercio degli artigiani ombrellai.

 

 

ISOLE BORROMEE
 

L’arcipelago delle Isole Borromee è situato nel medio Lago Maggiore, a occidente, nel braccio di lago chiamato golfo Borromeo che vede affacciate Stresa e Pallanza.
L’arcipelago si compone di tre isole, un isolino e uno scoglio:
 

- ISOLA MADRE: emersa già nell’era glaciale, è la più grande dell’arcipelago ed è occupata da alcune costruzioni e soprattutto da giardini. Tra i monumenti risalta il PALAZZO BORROMEO, edificato nel XVI secolo sui resti della primitiva chiesa e relativo giardino all’inglese di otto ettari, progettato su un precedente agrumeto, produttivo fino alla fine del Settecento.
All’inizio dell’Ottocento il giardino viene trasformato in giardino romantico. Scompaiono quasi tutti i terrazzamenti dell’isola, lasciando posto a vedute prospettiche inquadrate da piante ad alto fusto. Anche le coltivazioni cambiano e vengono introdotte piante rare ed esotiche. Furono in seguito costruite le serre (1826) e la cappella di famiglia, voluta a partire dal 1858.
A definire il futuro dell’Isola Madre sono stati i Borromeo tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento: il palazzo (sontuosamente arredato con mobili e opere d’arte provenienti dalla Villa Borromeo Arese di Cesano Maderno) e i vasti giardini sono stati definitivamente destinati alle visite del pubblico dal 1978.
 

- ISOLA BELLA: fino al 1630 era uno scoglio abitato da pescatori, con due piccole chiese e qualche orto. I Borromeo, già proprietari dell’Isola Madre dal 1501, dal primo ventennio del Seicento concentrano i propri interessi sull’isola, dando avvio al grandioso progetto che porterà alla creazione del Palazzo e del giardino.
Il PALAZZO BORROMEO, che occupa la costa nord-occidentale dell’isolotto, aperto alle visite, mostra saloni e camere nel piano nobile, realizzati dal XVII al XIX secolo, e nella parte inferiore le grotte. Da ricordare la galleria degli arazzi, così detta per i suoi enormi arazzi fiamminghi, sei in tutto, del XVI secolo, in seta e oro, il cui tema ricorrente è il Liocorno, emblema dei Borromeo. Negli ambienti del tutto particolari delle grotte, ricoperti di pietre e conchiglie di un’infinita varietà di tipi, sono raccolti i resti archeologici della preistorica Cultura di Golasecca.
Da ricordare anche i GIARDINI BOTANICI, con un’incredibile varietà di piante esotiche, costruito tra il 1631 e il 1671 circa. Il Teatro Massimo è il monumento più importante del giardino dell’Isola Bella, con le sue statue, obelischi e fontane che si integrano perfettamente con la vegetazione delle dieci scenografiche terrazze, sulla cui cime svetta la statua dell’Unicorno, simbolo araldico della famiglia Borromeo. Tutto attorno al Teatro, un tripudio di fioriture e piante rare: la Canfora secolare, la Gunnera manicata, le cui foglie possono raggiungere i 2 metri di diametro, la profumatissima Olea Fragrans, la rarissima Halesia Diptera con i suoi fiori che sembrano fiocchi di neve, l’Anice stellato, il Pino messicano.
Incanta durante la fioritura il Parterre delle azalee ed è una gioia per gli occhi il Giardino d’Amore, composto da siepi di bosco che creano un ricamo verde visibile dall’alto delle terrazze.
Camelie, spalliere di rose a maggio, oleandri in giugno, e agrumi e ortensie in piena estate accendono il giardino all’italiana dell’Isola Bella, dove pavoni bianchi vivono in libertà.
 

- ISOLA DEI PESCATORI: l’unica dell’arcipelago ad essere stabilmente abitata. L’isola ospita un piccolo borgo, dalle caratteristiche case a più piani, con lunghi balconi per essiccare il pesce, con una piazzetta, caratteristici vicoli stretti, il lungolago e la via principale per permettere gli spostamenti rigorosamente a piedi.
Abitata da almeno 700 anni l’isola dispone di una parrocchia dedicata a San Vittore e un belvedere alberato dal lato opposto. La chiesa era originariamente una cappella, risalente all’XI secolo, della quale si conserva il piccolo arco. Venne ampliata in stile gotico e in epoca rinascimentale, quando l’originaria abside divenne una semplice cappella.
 

- ISOLINO SAN GIOVANNI: è nota per essere stata residenza, tra il 1927 e il 1952, del direttore d’orchestra Arturo Toscanini che ivi abitò il secentesco PALAZZO BORROMEO.
 

- SCOGLIO DELLA MALGHERA: piccolo isolotto collocato a metà strada tra l’Isola Bella e l’Isola dei Pescatori.

 

 

SETTIMANE MUSICALI DI STRESA E DEL LAGO MAGGIORE
 

Le Settimane Musicali di Stresa sono nate nel 1961 per iniziativa di Italo Trentinaglia, nobile avvocato veneziano, spinto ad occuparsi di musica, non da interessi personali, ma perché sempre vissuto a contatto con la musica.
Nel corso di un soggiorno nella villa di famiglia a Stresa, Italo maturò l’idea di creare una manifestazione annuale, la quale potesse fare di Stresa la sede di uno di quei festival internazionali di musica classica che rendevano famose alcune tra le più belle località d’Europa. Il 27 agosto 1962 le Settimane Musicali di Stresa furono inaugurate da un concerto dell’Orchestra del Teatro alla Scala.
Dopo gli esordi al Palazzo dei Congressi di Stresa, all’isola Bella nel Salone degli Arazzi e alla Loggia del Cashmere nei giardini dell’isola Madre, il Festival ha poi ampliato progressivamente i propri orizzonti, portando i suoi concerti in nuove sedi storiche e permettendo così di coniugare la musica con l’arte e con gli scenari del luogo. Dal 1999 il Festival ha assunto la nuova denominazione di “Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore”; fra le località coinvolte, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso di Leggiuno, l’Auditorium “La Fabbrica” di Villadossola, il Castello Visconteo di Vogogna, la Rocca Borromea di Angera, Villa Ponti ad Arona, Villa San Remigio e la Chiesa di Madonna di Campagna a Verbania, la Chiesa Vecchia di Belgirate e la Basilica di San Giulio a Orta.