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Oggebbio

 

Informazioni e luoghi d'interesse

Piccolo comune situato nella zona dell’alto Verbano, tra Ghiffa e Cannero Riviera, di appena 800 abitanti, che però si estende su una superficie di 20 kmq.

Per la gente del luogo l’etimo del toponimo Oggebbio deriverebbe dal latino “Eugebium” con il significato di “Terra della dolce vita” dalla composizione di tre parole greche: “Eu” (bene), “Ghe” (terra) e “Bios” (vita).

Il comune di Oggebbio comprende 17 piccoli villaggi che si trovano distribuiti sulla riva del lago Maggiore e su un dolce pianoro a mezza costa verso la montagna:

- SPASOLO: l’antico porto, nel XIV secolo dotato di un ospizio per i viaggiatori, fu a lungo sede di intensi traffici lacustri.

- RESEGA: deve il suo toponimo al fatto che prima del 1600 era presente una sega ad acqua per la fabbricazione del vetro; in seguito, divenne un mulino, sempre mosso dall’acqua, di cui tutta la popolazione vicina si serviva per macinare la farina.

Per anni fu anche sede della “Fabbrica del ghiaccio”, poi divenuta stabilimento per l’imbottigliamento di acque minerali “Fonte Brunella”.

- BARBÉ: situato a 350 m di altitudine, un tempo vi si coltivavano ortaggi ed uva per fare il tipico vino “Americano”, di bassa gradazione alcolica, dal gusto piuttosto aspro, ma piacevole a bersi ben fresco nei mesi estivi.

- RANCONE: situato a 320 mslm è raggiungibile solo a piedi da un’unica strada; villaggio con marcata impronta rurale in cui si trovano i ruderi delle antiche case dei Pedroni, il cui capofamiglia, capitano Pedroni, morì nella ritirata di Mosca del 1812.

- CADESSINO: di interesse l’oratorio della Natività di Maria risalente al XV secolo.

- QUARCINO: cinquant’anni fa avevano il loro punto di arrivo parecchie teleferiche che provenivano dalle montagne circostanti che trasportavano grandi quantità di legname che veniva commercializzato.

- MOZZOLA: vi si coltivava l’ulivo.

- GONTE: capoluogo comunale e qui vi si trovano le principali attività: scuole, municipio, chiesa parrocchiale, farmacia e diverse attività commerciali.

- PIAZZA: deve il suo nome al fatto che è sorta sviluppandosi intorno ad una terrazza naturale; alla metà dell’800 risalgono un lavatoio ben conservato ed una fontana.

- DUMERA: si raggiunge seguendo una comoda mulattiera ad ovest di Piazza.

- PIEGGIO: si sporge a lago poco sopra il porto e l’abitato di Spasolo.

- TRAVALLINO: in questa frazione nacque il dott. Giovanni Polli il quale, nel 1876, effettuò la prima cremazione umana in Europa al cimitero monumentale di Milano.

- CADEVECCHIO: deriva il suo nome da “Casa dei vecchi” perché è possibile ammirare case antiche.

- CAMOGNO: il nome sembra derivi da “Casa dei monaci”, è infatti presente un antico edificio che era sede monastica.

- NOVAGLIO: sulla collina che guarda il lago, sorge l’oratorio di S. Agata restaurato negli anni ’60; questa chiesetta conserva l’impianto romanico con aggiunta di elementi gotici e rinascimentali.

- PIANCAVALLO: da cinquant’anni è presente (a quota 1250 m) l’istituto auxologico italiano, una fondazione per la ricerca e la cura in campo biomedico di rilevanza internazionale. Proseguendo, a poco più di 2 Km, si trova l’Alpe Colle, crocevia lungo i tracciati della Linea Cadorna.

- MANEGRA: è situata a 900 m di altitudine, lungo la strada che collega Premeno a Piancavallo, ed è immersa in un bosco di castagni alcuni dei quali centenari.

 

 

LUOGHI d’INTERESSE

 

- CHIESA PARROCCHIALE DI SAN PIETRO: situata nella frazione Gonte, in alcuni documenti viene citata già a partire dal XII secolo, come Cappella della Pieve di San Vittore a Intra, da cui si distacca nel 1606.

La parrocchia è divisa in tre navate, con il soffitto ricoperto da affreschi che narrano la vita di Gesù e conserva un prezioso crocifisso del 1712.

Il campanile, con i suoi 42 m di altezza, risulta essere il più alto del Verbano.

 

- ORATORIO DELLA NATIVITA’ DI MARIA: situato nella frazione Cadessino, risale al XV secolo; la pianta è a navata unica e termina in un coro poligonale.

Elemento di pregevole fattura è il grande ciclo di affreschi quattrocenteschi.

All’esterno il campanile a pianta quadrata, in stile romanico, è stato edificato fra l’XI e il XII secolo ed è stato dichiarato Monumento Nazionale.

 

- ORATORIO DI SANT’AGATA: situato a Novaglio, possiede un impianto romanico con aggiunta di elementi gotici e rinascimentali.

Secondo una leggenda si pensa che l’oratorio sia una delle cento chiese edificate nel IV secolo da San Giulio e San Giuliano che diffusero il Cristianesimo nelle terre del Novarese e del Verbano. L’oratorio ha subito modifiche tra il XVII e il XVIII secolo, tra cui il capovolgimento dell’orientamento.

 

- VILLA ANELLI: situata nella frazione Gonte, possiede un giardino privato, costruito nel 1872, di grande architettura paesaggistica del periodo romantico, e ad oggi contiene una ricca collezione di camelie riconosciuta a livello mondiale.

 

- VILLA SOLITUDINE: situata sul lungolago di Oggebbio, di stile classico, è immersa in un vasto parco di 44.000 mq.

Era la casa del noto professore Giovanni Polli, che proprio nella villa effettuò studi approfonditi sul sangue ed esperimenti sulla purificazione dei cadaveri col fuoco, attraverso la cremazione.

 

- VILLA DRANEHT-ZERVUDACHI: è una delle più imponenti dimore sul lago Maggiore, acquistata dal ricchissimo Pascià Draneht e al quale si deve il gusto arabeggiante con cui fu abbellito l’immenso parco della villa.

Costruita nella seconda metà del XIX secolo, ma modificata negli anni ’20 per volere del Pascià, mantiene l’impianto planimetrico costituito da un massiccio blocco che si eleva per tre piani fuori terra, poggianti su di un imponente basamento composto a sua volta da due piani e sormontato dal piano sottotetto.

Una tradizione locale racconta che Giuseppe Verdi, ospite della villa, li trasse ispirazione per la composizione dell’Aida.

 

- LINEA CADORNA: sistema di fortificazioni militari costruito durante la Prima Guerra Mondiale, voluto dall’omonimo generale verbanese Luigi Cadorna, tra il Lago Maggiore e il Monte Massone, ideata per difendere l’Italia da una possibile invasione austriaca e tedesca dalla Svizzera.

Le fortificazioni comprendono un fitto reticolo di mulattiere militari, trincee, postazioni d’artiglieria, luoghi d’avvistamento, ospedaletti e strutture logistiche.

La linea, che comprende parte del territorio comunale ed il monte Morissolo, con i suoi 1311 m, rappresenta una delle principali piazzeforti e al suo interno ospita numerose gallerie e sale che in passato dovevano ospitare cannoni in grado di sparare a 14 Km di distanza.

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