Storia e luoghi d'interesse
Piccolo paese piemontese situato sul versante Sud-Est del monte San Salvatore nel territorio collinare del Vergante, un tempo ricco di vigne e olivi.
STORIA
Nonostante le probabili origini romane, la prima notizia storica relativa a Massino Visconti risale all’anno 865 d.C.. Fondamentale fu l’infeudazione ai Visconti, che conservano le prerogative feudali del paese dal 1134 fino alla fine del XVIII secolo. Le varie vicende dei Visconti, oltre al nome, hanno lasciato traccia del loro passaggio anche tramite il Castello Visconteo di San Vito.
LUOGHI D’INTERESSE
- CHIESA DI SAN MICHELE: situata al centro del paese, risalente alla metà del XI secolo, fu chiesa parrocchiale fino al 1585 quando una frana danneggiò gravemente la struttura e conferendo al campanile la caratteristica forte inclinazione che ha ancora oggi. A partire dal 1618 la chiesa fu parzialmente ricostruita conservando uno solo degli ingressi originari.
L’interno è ricco di affreschi risalenti al XV secolo. Il campanile, eretto tra il 1025 e il 1050, è a pianta quadrata disposto su 6 piani aperti da monofore ed una curiosa bifora che presenta una piccola colonna ed un capitello a stampella decorato da un viso scolpito.
- CHIESA ed EREMO DI SAN SALVATORE: il monte San Salvatore è un rilievo di 794 metri che sovrasta il paese, la cui cima si raggiunge facilmente percorrendo i circa 4 Km di strada asfaltata. Su questo colle i religiosi dell'abbazia di Massino avviarono, intorno all'anno Mille, la costruzione di una chiesa dedicata al Salvatore cui si aggiunsero poi, a un livello inferiore, altre tre cappelle sovrapposte a formare un singolare grappolo d'arte romanica alpina.
Nell'abside originaria, oggi cappella laterale della chiesa notevolmente modificata nel tempo, i restauri del secolo scorso hanno messo in luce una decorazione pittorica quattrocentesca.
Sul piazzale antistante sorgono due cappelle devozionali: una barocca circolare e l'altra, più antica, a capanna con affreschi del Quattrocento. Verso la fine del XV secolo giunsero i monaci di Sant’Agostino che ampliarono il complesso e vi fecero arrivare preziose reliquie. In seguito, con il passaggio del complesso alla parrocchia, ai monaci subentrarono gli eremiti: singolari e pittoresche figure di uomini che, appartati dal mondo, vivevano delle offerte e delle elemosine dei fedeli.
- CASTELLO VISCONTEO DI SAN VITO: complesso fortificato eretto nell’XI secolo, all'entrata del paese come convento dei monaci di San Gallo durante i primi decenni dell'anno mille. Solo successivamente, intorno al 1139, la struttura fu trasformata dai Visconti in residenza signorile di campagna. Venne in parte demolito nel 1358 da Galeazzo Visconti, in guerra col marchese del Monferrato.
L'odierna costruzione si presenta come un edificio di tre piani con una sola torre. Nella struttura si può notare un balconcino vicino al cortile rivolto verso il paese da dove i Visconti parlavano agli abitanti del villaggio. Nel 1863, Alberto Visconti vendette il castello a Pietro Pallestrini, sindaco di Massino, che lo restaurò e successivamente lo trasmise ai Visconti di San Vito, tuttora proprietari con la Marchesa Ludovica Visconti.
In passato, inoltre, vi era anche un fossato, un ponte levatoio, delle prigioni e i trabocchetti per le torture, come quello sull’orlo di un profondo pozzo in cui erano state collocate delle lame di acciaio, ancor oggi visibile.
- MONUMENTO AGLI OMBRELLAI: caratteristico del paese e realizzato come omaggio all’intensa attività degli ombrellai che vivevano numerosi a Massino Visconti e, più in generale, in queste zone del Vergante e in quelle di Gignese.